Torino – via Alfieri 22

Anno: 2017

Luogo: Via Alfieri 22, Torino

Committente: Fondo Alloro – BNP Paribas

Funzione: mista

Superficie: 10.000 mq

Prestazione: Concorso di idee

Concorso bandito da BNP PARIBAS REIM SGR S.p.A. per conto di Fondo Alloro per la trasformazione di un edificio nel centro storico della città di Torino, in prossimità di piazza Solferino, da uso uffici a residenziale.

L’idea alla base del progetto consiste nel ripensare questo edificio come un organismo in grado di creare un valore durevole per chi lo abiterà ed essere un vettore, sostenibile e certificabile, di rinnovamento per se stesso ma anche per la città.

Creando valore aggiunto attraverso il ripensamento e un generoso ampliamento dei suoi spazi, interni ed esterni. I volumi possono essere rinnovati, grazie a nuove e flessibili distribuzioni e alla disponibilità di altezze moltiplicatrici di spazi ma anche all’aggiunta sui fronti interni di ampi balconi e terrazze. Una corte interna, chiusa, privata ma oggi sottoutilizzata, può essere l’elemento generatore di tutta la trasformazione e creare nuovi spazi aperti e verdi che permettono di valorizzare anche le maniche dalla posizione meno felice. Un interrato può allargarsi e diventare il luogo di convivenza delle mobilità del futuro: dalla tradizionale automobile, simbolo di una mobilità “veloce” e privata che sarà sempre presente, alle vetture elettriche, anche eventualmente condivise, passando per la mobilità “lenta” delle biciclette, sempre più importanti nell’uso e nei progetti di sviluppo delle città.

Diventando più verde. È scientificamente dimostrato che la presenza di verde aiuta ad abbattere i gas inquinanti e le polveri sottili, filtra, produce ossigeno, dà privacy e, integrato anche da serre bioclimatiche private e roof garden, contribuisce passivamente alla migliore gestione degli scambi energetici. Un affaccio verde è inoltre un importante valore aggiunto per la vivibilità stessa degli interni e nei centri storici acquista un valore ancora più prezioso.

Essendo sostenibile. I volumi esistenti sono recuperati e rifunzionalizzati e le superfici trasformate e ampliate. Fonti energetiche rinnovabili approvvigionano l’edificio attraverso un impianto geotermico che sfrutta l’acqua di falda. L’acqua piovana è recuperata e utilizzata per irrigare il nuovo verde e, nebulizzata, raffrescare la corte interna. Utilizza materiali nuovi ed ecocompatibili come il cemento fotocatalitico.